Ritorna in Italia il fantasmagorico spettacolo sudcoreano reduce da una tournée ultradecennale di successi internazionali
Mostrare il linguaggio iconico dell’opera d’arte in fase di creazione come strumento comunicativo intuitivo quanto potente, ricorrendo al divertimento e al supremo gioco del palcoscenico: non poteva toccare contesto più appropriato della XXII edizione del Maggio all’infanzia - pionieristica rassegna di teatro per ragazzi dedicata alle maggiori novità del settore tra Campania e Puglia - la prossima tappa italiana del celebre spettacolo di art- in- progress The Original Drawing Show, in scena su scala mondiale dal 2007.
Debutto sarà il 19 maggio alle 19.30 presso il Teatro Radar di Monopoli, quindi appuntamento a Roma il 21 maggio alle 19 presso l’Istituto Coreano di via Nomentana 12 e a Torino il 23 maggio alle ore 20.30 al Teatro Piccolo Valdocco, nell’ambito della settima edizione del Korea Week 2019.
L’opera d’arte, questa sconosciuta
Accade così che la contemplazione del capolavoro, tradizionalmente collegata all’ esperienza elitaria della visita museale e sovente associata dai più giovani a stati d’animo di noia profonda, recuperi a teatro la spontanea freschezza tipica di uno sguardo infantile, scevro da pesanti fardelli culturali, ma capace di puro godimento artistico.
«The Original Drawing Show si prefigge l’obiettivo di rivelare il processo di creazione di un dipinto e di condividere la gioia di mettere in atto questo processo con il pubblico» rimarca il direttore artistico Kim Jinkyu, precisando che «l’essenza dell’arte è apprezzare il divertimento che si prova disegnando» «dal momento che la vita è più una serie di processi che di risultati finali».
Dal mito dell’artista genio solitario in cerca di ispirazione alla spettacolarizzazione del fatto creativo il passo è breve, tuttavia lo show, senza cedere a facili ovvietà, riesce a recuperare la gioia dell’intelligenza prassica, il piacere profondo, dai più sepolto nei ricordi d’infanzia, dell’apprendimento derivante dal “veder fare” o dall’azione diretta in prima persona.
L’insostenibile semplicità dell’arte
Immaginate che un gruppo di alieni alla deriva sbarcato sul pianeta Terra, ignorandone gli idiomi verbali, ricorra ai maggiori esemplari pittorici della tradizione per farsi intendere: l’esilarante effetto, in linea con l’estetica pop in voga nella cultura coreana, costituisce la cornice - pretesto dei dieci episodi nei quali la scatenata compagine di performers si cimenta nella riproduzione live di un celebre dipinto, variando ogni volta la principale tecnica adoperata: dalla basica pittura a dita e con i pennelli al disegno a carboncino, con l’uso raggi di luce, giochi di ombre e gocce di colore nell’acqua, ciascuna modalità operativa (foto- realismo, speed-painting, etc.) costituirà l’espediente per realizzare opere cardine nella storia mondiale dell’arte, anche tramite il coinvolgimento in prima persona del pubblico, chiamato a commutare l’emozione del momento in godibili segni grafici.